Friggetele in abbondante olio fino a che assumano un bel colorito ed una consistenza croccante. Lasciatele asciugare e raffreddare.
In un tegame fate riscaldare il vincotto di fichi (o il miele, a seconda dei gusti e della disponibilità) per renderlo ben fluido. Con un cucchiaio fate colare il liquido dolce sulle parte superiore delle cartellate, in modo da bagnarle bene e parzialmente riempire le piccole "conchiglie" di pasta. Prima che si rapprenda il liquido vischioso, cospargete con la granella grossolana delle mandorle tostate. Un piccolo "ripasso" di vincotto o miele caldo colati dall'alto, aiuterà ad "incollare" bene le mandorle alla pasta. Si possono anche evitare le mandorle, cospargendo le cartellate, prima di servirle con zucchero a velo mescolato ed un pizzico di cannella.
Frinzele, scartagghiate, crùstoli, sono solo alcune delle diverse varianti dialettali utilizzate per nominare queste frittelle ripiene, ritenute il più tipico dolce natalizio pugliese. La loro origine è sicuramente medioevale, anche se molti storici la panno risalire all'epoca Paleocristiana o addirittura a qualche secolo prima.
Le Cartellate però, di certo, sono citate come “Nevole et procassa” in un resoconto del 1517, stilato in occasione del banchetto nuziale di Bona Sforza, figlia d’Isabella d’Aragona, e avrebbero preso il loro nome da “carta” o “cartoccio”, per la consistenza croccante della sfoglia.">
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Ricetta
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