Per prepararla,impastate sulla spianatoia la farina con lo strutto, il sale, un pizzico di bicarbonato e dell’acqua tiepida.
Impastando bene con le mani, otterraete un composto piuttosto consistente; dividetelo a pezzetti e stendeteli col matterello aiutandovi spolverizzando con altra farina. Ne risulteranno 7-8 dischi di circa 20 centimetri di diametro, spessi meno di 1/2 centimetro.
Così ottenute, cuocerete le piadine sulla piastra o in padella già molto calda, rigirandole spesso e punzecchiandone le superfici con una forchetta.
La piadina si mangia ancora calda e può essere farcita a piacimento; con prosciutto, salame, con formaggio squacquarone (o stracchino morbido) e rucola come spesso in tutta la Romagna si usa fare. Con lo stesso impasto crudo si usano fare i "cassoni" (o "crescioni" a seconda della zona), sorta di piadina ripiegata a mezza luna, farcita all'interno con ingredienti crudi, sigillata in punta di dita e cotta allo stesso modo ma senza forarla. Il cassone tradizionale è alle "erbette" (misticanza di erbe di campagna, cotta in padella con olio, aglio, sale, pepe e pancetta a dadini), ma da decenni è altrettanto venduto quello al pomodoro, mozzarella e origano. Di più recente produzione quello alla Nutella (dolce e salato insieme) per il quale bimbi e adulti vanno ghiotti, e altre farciture di fantasia che, talvolta, risultano davvero eccessivamente creative.">
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Ricetta
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