Per prepararla,impastate sulla spianatoia la farina con lo strutto, il sale, un pizzico di bicarbonato e dell’acqua tiepida.
Impastando bene con le mani, otterraete un composto piuttosto consistente; dividetelo a pezzetti e stendeteli col matterello aiutandovi spolverizzando con altra farina. Ne risulteranno 7-8 dischi di circa 20 centimetri di diametro, spessi meno di 1/2 centimetro.
Così ottenute, cuocerete le piadine sulla piastra o in padella già molto calda, rigirandole spesso e punzecchiandone le superfici con una forchetta.
La piadina si mangia ancora calda e può essere farcita a piacimento; con prosciutto, salame, con formaggio squacquarone (o stracchino morbido) e rucola come spesso in tutta la Romagna si usa fare. Con lo stesso impasto crudo si usano fare i "cassoni" (o "crescioni" a seconda della zona), sorta di piadina ripiegata a mezza luna, farcita all'interno con ingredienti crudi, sigillata in punta di dita e cotta allo stesso modo ma senza forarla. Il cassone tradizionale è alle "erbette" (misticanza di erbe di campagna, cotta in padella con olio, aglio, sale, pepe e pancetta a dadini), ma da decenni è altrettanto venduto quello al pomodoro, mozzarella e origano. Di più recente produzione quello alla Nutella (dolce e salato insieme) per il quale bimbi e adulti vanno ghiotti, e altre farciture di fantasia che, talvolta, risultano davvero eccessivamente creative."> Amica Tavola: PIADINA ROMAGNOLA
Ricetta
PIADINA ROMAGNOLA

Codice ricetta: 3092

 

Categoria: Pizze e rustici

Regione: EMILIA ROMAGNA

Ingredienti:

500 gr di farina, 100 gr di strutto, un pizzico di bicarbonato, sale, acqua tiepida

Preparazione:

Di antichissima tradizione (forse bizantina), è sicuramente la più tipica specialità romagnola.
Viene cotta su una lastra di pietra o sull’apposita piastra di terracotta chiamate "testo" (oggi sempre più spesso sostituite da una normale piastra in ferro), poste sulla viva fiamma.
Per prepararla,impastate sulla spianatoia la farina con lo strutto, il sale, un pizzico di bicarbonato e dell’acqua tiepida.
Impastando bene con le mani, otterraete un composto piuttosto consistente; dividetelo a pezzetti e stendeteli col matterello aiutandovi spolverizzando con altra farina. Ne risulteranno 7-8 dischi di circa 20 centimetri di diametro, spessi meno di 1/2 centimetro.
Così ottenute, cuocerete le piadine sulla piastra o in padella già molto calda, rigirandole spesso e punzecchiandone le superfici con una forchetta.
La piadina si mangia ancora calda e può essere farcita a piacimento; con prosciutto, salame, con formaggio squacquarone (o stracchino morbido) e rucola come spesso in tutta la Romagna si usa fare. Con lo stesso impasto crudo si usano fare i "cassoni" (o "crescioni" a seconda della zona), sorta di piadina ripiegata a mezza luna, farcita all'interno con ingredienti crudi, sigillata in punta di dita e cotta allo stesso modo ma senza forarla. Il cassone tradizionale è alle "erbette" (misticanza di erbe di campagna, cotta in padella con olio, aglio, sale, pepe e pancetta a dadini), ma da decenni è altrettanto venduto quello al pomodoro, mozzarella e origano. Di più recente produzione quello alla Nutella (dolce e salato insieme) per il quale bimbi e adulti vanno ghiotti, e altre farciture di fantasia che, talvolta, risultano davvero eccessivamente creative.

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