Ingredienti: |
350 gr di spaghetti, 150 gr di vongole sgusciate (o al naturale), 6 cucchiai di polpa di pomodoro, 1/4 di cipolla, 2 spicchi d'aglio, olio d'oliva, basilico, prezzemolo, sale, pepe |
Preparazione: |
Tritate finemente la cipolla e mettetela a imbiondire in un piccolo tegame con 4 cucchiai di olio d'oliva e 1 spicchio d'aglio leggermente schiacciato. Aggiungete dopo qualche minuto le vongole con metà della loro acqua. Aggiustate di sale e aggiungete una macinata di pepe. Dopo qualche minuto ancora aggiungete il pomodoro e lasciate sobbollire per altri 5 minuti. Aggiungete un pò di prezzemolo tritato e 3-4 foglioline di basilico fresco. Fate cuocere altri 5 minuti. Alla fine della cottura, che è di circa 15-20 minuti in tutto, con uno spremiaglio, spremete un spicchio piccolo (o mezzo grande) di aglio fresco nel sugo e mescolate. Il sugo è pronto e lo utilizzerete ancora caldo per condire gli speghetti che nel frattempo avrete cotto in abbondante acqua bollente salata. Quesyo semplice e appetitoso piatto, richiede un vino bianco fresco e profumato, ma non disdegna anche un rosso leggero. La versione rapida di questa ricetta, parte dalle vongole al naturale precotte, che si acquistano in vasetto al supermercato. La sua acqua da aggiungere è quella del vasetto, o quella di scongelamento, o quella filtrata, proveniente dalla apertura in padella delle valve, qualora si usino quele fresche. Il termine "poverazze" è il nome popolare che nel ravennate, fino ad alcuni decenni fa, si dava alle piccole vongole dell'Adriatico; esso ci ricorda che le vongole in passato erano un cibo "povero", cioè poco costoso, che permetteva anche alle massaie (o "azdòre") più avvedute, di preparare piatti appetitosi con poca spesa. La loro abbondanza, significava che l'acqua del mare era pulita. Nelle mattine di mare calmo e di bassa marea, anche d'inverno, le si andava facilmente a pescare sul litorale romagnolo e le si portava in città per venderle immediatamente porta a porta. Oggi l'inquinamento delle acque e l'invasione del turismo sul litorale, ha modificato profondamente l'ambiente marino ed è ben raro, soprattutto d'estate, riuscire a trovarle. Inoltre l'avvento di scogliere artificiali a riparo degli stabilimenti balneari, ha fatto incrementare la crescita delle cozze; anche l'arrivo dai mari tropicali, grazie alle navi commerciali, di specie di vongole più grandi e invadenti, ha ridotto le zone nelle quali le piccole "poverazze" prolificavano, modificando in maniera importante anche le abitudini del mercato ittico. Per cui oggi, le piccole e saporitissime vongole autoctone dell'Adriatico, sono quasi del tutto scomparse dai banchi delle pescherie, dove si trovano facilmente quelle d'allevamento, grosse e selezionate a prezzi ormai talmente alti che il nome "poverazze", semmai avesse un senso usarlo, dovrebbe essere affibbiato alle cozze, ancora economicamente abbordabili. |