Le origini della Salama da Sugo sembra risalgano ai tempi degli Estensi. Piatto forte dei pranzi Ducali, si diffuse poi tra i contadini di molte zone del ferrarese, che ne rimangono i più genuini depositari, fino a diventare il piatto delle grandi occasioni e delle circostanze importanti.
Una leggenda attribuisce il merito del suo prosperare a Lucrezia Borgia la quale, rimasta vedova dopo l'assassinio del secondo marito, andò sposa, agli inizi del Cinquecento, ad Alfonso d'Este e divenne famosa alla Corte di Ferrara per il suo mecenatismo.
Sembra che in questo periodo si sia dedicata con passione all'organizzazione di banchetti nei quali troneggiava, per l'appunto, la Salama da Sugo.
Quella buona e artigianale non è di facile reperimento nemmeno sul mercato locale e non è molto economica. Oggi prosperano quelle di produzione semi-artigianale o industriale, preparate tutto il tempo dell'anno, che però alla fine hanno sistematicamente poco sugo all'interno. La dichiarazione del territorio di Portomaggiore (FE) come "zona tipica di produzione" è assai controversa ed ha più il sapore di un'abile operazione di marketing, piuttosto che di un riconoscimento storico, poichè la salama è nata, come dicevamo, a Ferrara città. Lo Stato italiano riconosce come prodotto tipico la salama da sugo prodotta a Madonna Boschi, una minuscola frazione nella campagna tra Ferrara e Bologna, in ogni caso lontano da Portomaggiore.">
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Ricetta
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